STRUTTURE SOMMERSE DÌ YONAGUNI

 

Sono un autentico mistero, i monoliti poggiati sul fondale dell’oceano Pacifico, vicino all’isola di Yonaguni. Dalla loro conformazione sembrerebbero formazioni naturali scolpite dal continuo e incessante lavoro che la natura ha fatto nel tempo attraverso processi di erosione della roccia E’ solo un’ipotesi? Esiste qualcosa di misterioso, come rovine di una civiltà risalente alla fine dell’era glaciale? Yonuguni è un’isola del Giappone, che da qualche tempo fa parlare molto ricercatori e studiosi, in merito a queste immense strutture sommerse, databili a oltre 10 mila anni fa. Molti studiosi sono convinti che si tratti di strutture realizzate dalla mano umana in tempo remoto. Questo immenso sito è stato scoperto nel 1987, quando alcuni subacquei s’immersero nelle acque dell’isola, per osservare gli squali martello che sono presenti nella zona. La scoperta, avvenuta nel corso di una semplice immersione fatta da un gruppo di subacquei giapponesi, individuò una serie di blocchi monolitici a forma di terrazza, che con grande stupore attirò folle di archeologi subacquei, oltre giornalisti e televisioni di tutto il mondo. Il sito in questione altresì ha contribuito ad attirare una moltitudine di scienziati e studiosi, che si sono avvicendati nel tempo per analizzare dati importanti del sito e tracciarne la struttura. La curiosità più sorprendente fu la scoperta di un enorme arco massiccio e diversi passaggi tra gli enormi blocchi di pietra, che a quanto pare combaciano perfettamente. Osservazioni più approfondite dettero la possibilità di individuare strutture simili a rampe, scale lastricate e perfino incroci che conducevano a piazze circondate da enormi piloni in pietra. A quanto pare, non si tratta di una struttura naturale, bensì rovine di un’antica civiltà risalente alla fine dell’era glaciale. Nonostante le caratteristiche insolite, un gruppo di scienziati è molto convinto dell’origine naturale di questi monoliti. In quest’area che peraltro è presente una forte intensità sismica. Le pietre lastricate, sempre secondo la teoria naturale confermata da alcuni studiosi, sono canali scavati dall’erosione naturale delle rocce. Geologi che hanno un rapporto più familiare con il sito, sostengono che la struttura sia di origine geologica e che la forma geometrica di queste formazioni rocciose hanno caratteristiche simili a quelle rinvenute in Irlanda del Nord e quelle in Virginia. Altri ricercatori sostengono il contrario, che siano di origine artificiale, forse la veridicità di questa tesi sta nel rinvenimento a suo tempo di tracce di flora, fauna e stalattiti che si formano in superficie. Altre teorie affermarono che la posizione della struttura megalitica sia sprofondata improvvisamente sul fondo dell’oceano. Un gruppo di ricercatori guidati da un professore dell’Università del Giappone concluse che le formazioni possano essere state costruite dall’uomo, per via di una conformazione che qualcuno assimila ad una faccia, posta su un lato della struttura, non solo, pare che avrebbero individuato almeno 15 strutture artificiali al largo dell’isola, incluso un castello, collegamenti di strade e di acquedotti, oltre ad immagini di animali e persone. Se le strutture di Yonaguni dovessero essere i resti di un’antica città, pare che si dovrebbe attribuirla agli abitanti preistorici del Giappone, chiamati Jomon, che esistettero tra i 12 mila e i 2 mila anni fa. La cultura degli Jomon pare sia stata paragonata alle culture precolombiane del Nord America, per via di una accesa complicità. La cultura Jomon è stata la prima ad aver sviluppato una complessa lavorazione della ceramica, realizzarono del vasellame molto complesso e figurine umanoidi che lasciano tuttora perplessi molti studiosi e ricercatori. Le formazioni di Yonaguni saranno senz’altro rivisitate accuratamente, nel frattempo l’ipotesi sull’origine naturale o artificiale fa discutere il mondo accademico e scientifico finché non ne sarà accertata definitivamente la sua natura.

                                            Nicola Silvestrisyonaguni-piramide[1]YONAGUNI 1YONAGUNI 2