CROAZIA: UNA BARCA RISALENTE ALL’ETA’ DEL BRONZO
|Pescatori croati di Zambratija ( un piccolo paese di pescatori nella parte occidentale del penisola di Istria, popolato già dai tempi dei romani. Prima gli abitanti di occupavano di pesca; oggi il turismo e’ la attività principale, ma anche la viticoltura e olive. A Zambratija bellissime spiagge di ghiaia e sabbia e il mare cristallino attirano i visitatori che tornano sempre), segnalarono dal 2008 la presenza di un’incredibile imbarcazione sommersa nel Mar Mediterraneo, che risale all’età del bronzo (3200 anni fa). Una scoperta straordinaria, che entusiasmò il Centro Nazionale per la Ricerca Scientifica (CNRS) della Francia. La magnificenza di questa imbarcazione, che per la prima volta fu individuata dai pescatori a soli 600 metri dalla spiaggia e a soli due metri sotto la superficie del mare, fece supporre che si trattasse di una barca naufragata. In un secondo momento, sempre a seguito di questa segnalazione, un Team di ricercatori del Museo Archeologico dell’Istria, ha ipotizzato che si trattasse di un reperto antico, il prelievo di alcuni campioni dall’imbarcazione di legno e le analisi di laboratorio effettuate con radiocarbonio, hanno rilevato che la barca risaliva ad un periodo molto anteriore, al 12° secolo a.C. L’imbarcazione misurava circa 7 metri di lunghezza e 2,5 di larghezza, ispezionando a fondo quello che è rimasto dell’imbarcazione, il Team degli studiosi ha potuto riscontrare, che si trattava di una barca “cucita”, in pratica una tecnica di costruzione praticata nell’Adriatico fin all’epoca romana, che prevedeva l’assemblaggio di vari pannelli di legno cuciti assieme, con elementi di fissaggio metallici. I resti sommersi sono straordinariamente ben conservati, con le cuciture ben visibili, una particolarità molto rara quella della conservazione della cucitura, che non è facile riscontrare in relitti risalenti ad un’epoca così remota. Sempre attraverso le analisi condotte sono stati identificati i diversi tipi di legno utilizzati per costruirla, come ontano, olmo e abete.
Nicola Silvestris